MORTARA - Un impegno scientifico interessante, che si traduce però in uno strumento che alla pratica non fornisce dati totalmente affidabili. Il presidente del Consiglio comunale Chiara Merlin (nella foto) non si schiera tra il gruppo che appoggia incondizionatamente il primo questionario lanciato dalla protezione civile per il monitoraggio della diffusione di Covid-19, e rilancia una strategia che tra poco porterà ad avere la vera mappa del contagio: i test sierologici. “I dati sulla situazione reale non sono ricavabili dalla capacità di autodiagnosi della persona singola – è il commento di Merlin – le informazioni fornite volontariamente dal cittadino potrebbero essere errate, anche se il questionario viene compilato con coscienza ed in assoluta buona fede. Si pensi ad una persona asintomatica, che non avverte nessun sintomo magari e senza saperlo è contagiosa, oppure un cittadino a casa con la febbre alta ma non a causa del virus. Secondo i dati che ci vengono forniti, addirittura i tamponi si sono dimostrati poco attendibili per la rilevazione epidemiologica, l’unico strumento saranno i test sierologici”. I test sierologici automatizzati sono stati sperimentati al policlinico San Matteo di Pavia e a breve verranno diffusi in tutto il territorio regionale. “La sperimentazione – spiega Chiara Merlin – è stata voluta da Regione Lombardia per capire quante persone presentano nel sangue gli anticorpi contro il Covid. La loro diffusione è già iniziata: dal 23 aprile i cittadini delle zone più colpite, residenti nei comuni di Bergamo, Brescia, Lodi e Cremona vengono a scaglioni sottoposti a prelievo per essere sottoposti al test”. Da mercoledì scorso i test sono stati estesi a tutta la regione e i quattordici centri di prelievo individuati da Ats sono responsabili di passare al setaccio tutti i lombardi, alla ricerca di quei cittadini che sono già stati infettati dal virus e si sono successivamente immunizzati.Beatrice Mirimi